domenica 7 novembre 2010

Ristorante Fujiyama - Via Cavallotti - Monza


Siete in vena romantica? Avete bisogno di un posto particolare per fare bella figura con la vostra nuova fiamma? Siete appassionati di cucina etnica ed in particolare giapponese? Allora questo locale, situato non troppo lontano dal centro di Monza, potrebbe ridefinire i vostri standard. Parole pesanti, lo so, ma da chi abbiamo portato a questo ristorante, abbiamo ricevuto sempre lo stesso responso: (immaginatevelo detto con occhi da manga e vocina strillante) è il miglior giapponese che ho mai mangiato!! ^_^

Il locale è situato lungo una via della città abbastanza frequentata e non dispone di un parcheggio privato, tuttavia non è difficile trovare posto nelle immediate vicinanze del locale. All' entrata il locale si presenta piccolo ed accogliente, con un piccolo bancone/cassa in stile giapponese dal quale spunta una gentilissima ragazza che ci invita subito a sederci nella stanza alla nostra destra, dedicata alle coppie, nella quale dominano i tavolini a due posti, mentre l'altra sala, più grande, ospita le compagnie più nutrite, senza tuttavia che i tavoli ospitino più di sei persone.
Ci sediamo e veniamo subito rapiti dall'atmosfera del locale; una rilassante musica di sottofondo orientale sottolinea in modo efficace l'arredamento sobrio. C'è da dire che la ridotta quantità di posti disponibili può essere vista come un pregio o come un difetto: nel nostro caso lo abbiamo percepito nettamente come un pregio, anche se sicuramente il posto non si adatta alle compagnie più nutrite.
Ad una prima occhiata il menù è paragonabile agli altri ristoranti giapponesi, ma leggendo attentamente, ci si accorge che la scelta è più vasta, e vi si scorgono piatti che non sempre si trovano nei ristoranti giapponesi nostrani, come il sukiyaki, lo shabu shabu e il famigerato katsudon, su cui ci esprimeremo con dovizia di particolari più avanti...
Propendiamo tanto per iniziare per il makisushi misto, lo yaki udon (una particolare pasta giapponese saltata con verdure), ed appunto il katsudon.
Come prima cosa ci portano un panno caldo per pulirci le mani..se vi capite di venire nei mesi più freddi di sicuro apprezzerete maggiormente questo particolare.
In seguito ci vengono offerti due antipastini della casa: uno a base di alghe giapponesi e un altro a base di salmone; quest'ultimo in particolare davvero una piccola prelibatezza. Da bere oltre alla classica birra giapponese è presente anche il sakè, per chi non ha problemi di guida per il ritorno a casa...
Dopo un' attesa adeguata ci vengono serviti lo yaki udon e il makisushi, quest'ultimo servito su un piccolo tagliere; c'è da dire che i tavolini a due posti sono davvero carini, ma nell'ospitare le portate, le ridott(issim)e dimensioni di questi ultimi sono un pò un limite alla comodità del pasto.
Il makisushi (la classica associazione riso/pesce crudo) è davvero squisito ed è il piatto che ci ha fatto riscontrare in maniera più evidente la maggiore qualità del Fujiyama rispetto ad altri ristoranti giapponesi. Lo yaki udon presenta invece qualche magagna; la pasta è davvero buonissima, ma è troppo poca rispetto alle verdure, cosa che a nostro avviso nuoce alla qualità del piatto (e che lo rende difficile da terminare).
Arriva poi il momento del piatto forte; il katsudon! trattasi di ciotola traboccante di riso con cotoletta di maiale fritta, uova e cipolle...un piatto non certo adatto a tutti, ma che di sicuro soddisferà gli stomaci più capienti.
Dopo tutto questo ben di dio, scegliamo i dolci; optiamo per la torta al thè verde, una specie di fusion fra pasticceria occidentale (per la panna) e orientale (il thè verde), e la crepe di azuki, una tipica marmellata di fagioli giapponesi, entrambe molto buone, anche se in porzioni minime.

Le zampe: (da 0 a 5)


VOTO FINALE Photobucket Photobucket Photobucket Photobucket Photobucket

Il prezzo è leggermente più elevato rispetto ai ristoranti giapponesi della stessa categoria (si arriva facilmente a 35/40 euro a persona), ma in questo caso l'esborso è ampiamente giustificato.
In conclusione, se girovagate dalle parti della Brianza e volete provare un giapponese che si distingue dagli altri, il Fujiyama è la scelta che fa per voi.

Buon appetito! (e non esagerate col katsudon...)

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